Timisoara, Romania
1969 > 1980

Il Gruppo Sigma era un gruppo sperimentale attivo a Timişoara tra il 1969-1980 e composto da Ştefan Bertalan, Lucian Codreanu (matematico, dal 1970), Constantin Flondor, Ioan Gaita, Elisei Rusu (prossimamente), Doru Tulcan (1969-1978). Il suo programma era sia artistico che pedagogico; i suoi membri erano insegnanti dell'Accademia di Belle Arti di Timisoara. Il gruppo poneva l'accento sul lavoro di squadra e sull'interdisciplinarità (integrare matematica, cibernetica, bionica, psicologia e architettura nelle arti), utilizzava diversi media (carta, cartone, legno, alluminio, vetro, stiplex, materiali sintetici, fotografia, film), ed era influenzato dal Bauhaus, dal costruttivismo e dalle nuove tendenze dell'arte e dell'architettura.

Secondo Sigma, "Se in passato, in una società con strutture relativamente stabili, il trasferimento di conoscenze da padre in figlio era il modello dominante, oggi dobbiamo sottolineare la capacità di rinnovamento e riabilitazione. La mutazione nell'educazione consiste in uno spostamento di interesse attraverso la trasmissione di dati per lo sviluppo delle competenze. L'insegnante non è più l'unico mediatore del trasferimento di conoscenze da una generazione all'altra, ma è prima di tutto l'allenatore di personalità attivamente integrate nel processo di programmazione, nella conduzione e nell'esecuzione del progresso sociale.

In questa situazione di educazione in generale, si può tentare di definire alcuni elementi legati alla formazione artistica. Molto probabilmente, l'etica del "creatore" moderno deve subire un cambiamento fondamentale poiché il creatore associato ad altre energie di diversi ambiti dell'attività umana; trova la chiamata a investire la sua intelligenza nel plasmare l'intero spazio in cui lui e i suoi compagni umani sono fatti; apre "valvole" di comunicazione a beneficio della costruzione della conoscenza con uno sforzo lucido che abbiamo definito pedagogia". 

/Estratto da L'armonia della creazione-educazione, Constantin Flondor, 1970
/Foto: Metafora per Dandelion, di Doru Tulcan/