Black Mountain College

Black Mountain NC, USA
1933 > 1957


Il Black Mountain College è stato fondato nel 1933 sul terreno di un campo estivo YMCA alla periferia dell'omonima cittadina montana del Nord Carolina Occidentale, a circa venti miglia da Asheville. Con una struttura minimale nata sia dall'inclinazione ideologica che dalla necessità economica, l'esperimento educativo di Black Mountain è stato innovativo e breve. […]

Se il College era una "galassia di talenti", per usare una frase semi-ironica dell'ex studente Ray Johnson, come istituzione era caratterizzato sia da periodi di aspre dispute che da un'evanescente armonia. La sperimentazione e la sua stretta e relativa interdisciplinarità sono stati i temi chiave di questo dialogo. Apparentemente tutti coloro che hanno frequentato il Black Mountain College condividevano il desiderio di sperimentare, ma non erano necessariamente d'accordo su cosa significasse. In particolare, gli approcci alla sperimentazione sono stati portati avanti dai più importanti membri della facoltà del Collegio durante il suo periodo di massimo splendore, dalla metà degli anni Quaranta ai primi anni Cinquanta: gli artisti visivi Josef e Anni Albers, il compositore Cage e l'architetto-designer Buckminster Fuller. Contemporaneamente, artisti visivi come de Kooning, Kline e Motherwell, e poeti come Olson e Creeley, svilupparono retoriche visive e letterarie dell'espressionismo che in seguito dominarono il panorama culturale del dopoguerra. Al contrario, il vocabolario del test sviluppato al Black Mountain conobbe un'accoglienza un po' differita, arrivando ad emergere solo più tardi, negli anni Sessanta, in parte grazie alle risposte al lavoro e alla pedagogia di figure come Alberses, Cage e Fuller. […]

Il fatto che il Black Mountain College sia spesso citato come fonte nella musica contemporanea, nelle arti visive e nelle pratiche di architettura che esplorano ciò che la sperimentazione può significare oggi, suggerisce che lavorare "sperimentalmente" in una pratica culturale può favorire un'impresa ombra: usare il microcosmo accademico per porre modelli di sperimentazione e organizzare nuove forme di agenzia politica e di vita sociale.

/Estratto da un testo di Eva Diaz per Radical Pedagogies/

/Fotografia di Barbara Morgan/

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