Diario di bordo – Progetti 03

Settimana 04.

Introduzione di Enzo Acito, Assessore al Piano Strategico del Comune di Matera, nostro ospite questo Venerdì, Paolo Verri, direttore generale Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Paolo Cascone coordinatore scientifico del primo Workshop di Open Design School

Enzo Acito, Assessore al Piano Strategico del Comune di Matera

"Stiamo elaborando il piano strategico della città con 2 velocità: una a corto termine per dare risposte per il 2019 e l’altra, a medio termine, coinvolge tutto il territorio della provincia.

Tutto quello che si sta producendo qui e in generale il lavoro della Fondazione diventa un pezzo molto importante del piano strategico che stiamo disegnando.

Capire come, eventualmente, utilizzare le vostre professionalità nell’ambito della costruzione del piano strategico e quali potrebbero essere le attività successive.

In quest’ottica sono venuto qui per conoscere i vostri lavori e per capire in che modo l’unicum Fondazione - Comune può utilizzare le vostre competenze. Fusione delle attività, delle idee e delle proposte oltre a una fusione delle persone che rappresentano entrambe le istituzioni."

Paolo Verri, direttore generale Fondazione Matera-Basilicata 2019

"Questo gruppo di professionisti che è stato selezionato è diventato una cellula attiva del Sasso Barisano, un vero cluster creativo. C’è gente che viene da tutte le parti, ne chiama delle altre, sia fisicamente che online, scambia e crea idee per la città. Questo contenitore diventa un elemento di exhibit nuovo per la città per far vedere a cittadini permanenti e temporanei non soltanto come si lavorava in passato nella casa grotta ma anche come si lavorerà in futuro, mettendo in quegli stessi spazi della gente nuova che sviluppa nuovi modelli di abitare, di fare società e di fare economia.

Oggi vedremo un percorso che parte dalla dimensione del modulo base applicato alla scala della scuola e alla scala già grande della Cava del Sole per fare un progetto che deve essere il progetto prioritario per il 2019.

Emblematico ed innovativo perché tiene insieme il passato e il futuro: una porta nuova d’ingresso, una relazione con la via Appia e con tutto quello che si sta dicendo a livello nazionale e internazionale, dal MIBACT all’Europa, ai grandi intellettuali come Paolo Rumiz per costruire un percorso che riporti il Sud a relazionarsi con il Centro e il Nord con una qualità nuova.

La Cava del Sole sarà uno spazio pensato in maniera innovativa per far confrontare gli artisti che verranno qui non con un teatro qualsiasi ma con un luogo unico. In questo modo chiunque verrà qui per costruire un programma con noi, a partire dalla seconda metà del 2018, lo farà in modo originale.

I lavori verranno presentati alla città il 21 ottobre ma nel frattempo dobbiamo impostare un dialogo fra noi la città ed i partecipanti per capire chi ha voglia di restare e a quali condizioni per fare in modo che non si perda questa start-up eccellente. Se quello che tu vedi ti convince e quello che vedi può diventare una priorità per la città potremo teorizzare come continuare."

Enzo Acito, Assessore al Piano Strategico del Comune di Matera

"Per me questa squadra che lavora a due progetti in modo non convenzionale e innovativo è il vero prototipo dell’impresa culturale creativa.

L’obiettivo che abbiamo noi come città è quello di diventare il luogo delle imprese culturali creative per attirare finanziamenti che la regione sta predisponendo per questo tipo di attività. Allora se voi riuscite a trasformare questa sommatoria di volontari in un’impresa strutturata potreste diventare il modello di questo tipo di impresa innovativa e trasversale che la regione vuole finanziare ma che forse nessuno ancora sa bene ancora cosa sia.

Costruiamo questo percorso insieme. Probabilmente potremmo riuscire a costruire un risultato che nessuno si aspetta e che potrebbe essere esaltante per la città."

Paolo Cascone coordinatore scientifico del primo Workshop di Open Design School

"La sfida di questo workshop è quella di sviluppare un processo “Design to make” cioè lavorare su un approccio di prototipazione in cui vengono ribaltate una serie di logiche che riguardano il rapporto tra progettazione e realizzazione.

Il progetto della scuola è di per sé molto innovativo perché la scuola si autoprogetta e autocostruisce i propri spazi, i propri dispositivi e i propri strumenti.

Da una parte è un challenge, dall’altra è un processo che va costruito step by step. Noi lo stiamo facendo in due modi molto operativi: mettendo in relazione la cultura tecnologica locale, i saperi tradizionali e la cultura tecnologica avanzata e utilizzando la prototipazione come strumento di conoscenza e di evoluzione di una serie di soluzioni.

Da ieri abbiamo un tavolo di lavoro con varie aziende locali, fablab e makers, CNA locale, CNA nazionale, Conservatorio, Liceo artistico e Università di Basilicata e la risposta è stata molto positiva e incalzante.

Noi facciamo teoria attraverso la pratica quindi d’ora in poi ogni prototipo verrà sviluppato da alcuni dei partecipanti in collaborazione con le imprese locali e coinvolgendo gli studenti delle scuole sopracitate.

Abbiamo impostato, ogni venerdì, gli Open studio, cioè giorni in cui la scuola è aperta a tutti e mostriamo gli avanzamenti dei lavori alla città per ascoltare i pareri e i consigli di chi è interessato a venire a vedere cosa stiamo facendo. In questo modo vengo fuori delle considerazioni inaspettate. Questo processo è alla base dell’Open Design School."

Enzo Acito, Assessore al Piano Strategico del Comune di Matera

"Sono contento di vedere l’interesse che avete riscontrato da parte delle imprese nella vostra esperienza. Voi dovete capire come costruire la vostra start-up in modo tale da lavorare anche con i privati per trovare una vostra sostenibilità economica."

Paolo Verri, direttore generale Fondazione Matera-Basilicata 2019

"Il modello che vorremmo avere è quello di @22 a Barcellona. Un distretto creativo che crea delle cose per la città di Barcellona e che in questo modo attira l’interesse di tutto il mondo. Dobbiamo prima di tutto sviluppare progetti per Matera e il suo territorio lavorando su alcune problematiche di cui abbiamo già iniziato a parlare e che sono presenti anche nel dossier di candidatura. A partire da questi progetti poi le richieste di lavorare con noi arriveranno anche da altre parti d’Italia e del mondo. In realtà ci stanno già arrivando interessamenti di alcune città Italiane ed Europee, quindi se continuando a sperimentare in questo modo sapremo attrarre altri progetti e altri investitori."

 

PROGETTI

Francesco
"Sto lavorando ad una possibile configurazione dello spazio cava attribuendo differenti funzioni ai diversi spazi della cava stessa, cercando di proporre scenari diversi; inoltre sto aiutando Mariella nel disegno 3d di un pezzo da stampare in 3d per il suo ultimo prototipo di lampada."

Rosa e Alex
"Generare Connessioni e Percorsi per le “Azioni Attive”

Step 1.
Disegno di una mappa urbana con individuazione dei luoghi di particolare interesse lungo il percorso verso la Cava del Sole. Avvicinarsi alla cava passeggiando lungo una via scandita dalle “nuove pietre miliari della contemporaneità”

Step 2.
Definizione di un abaco di possibili luoghi e possibili azioni che accelerano al cambiamento strategico a lungo termine, essendo generate dal luogo stesso e dalla comunità."

_bn-complessivaschema2_bn02-2/Users/mbpro/Desktop/ODS MT/03 ROSA ODS/immagini da usare per sc/Users/mbpro/Desktop/ODS MT/03 ROSA ODS/immagini da usare per sc/Users/mbpro/Desktop/ODS MT/05 progetto CAVA/Cava del Sole _urbato_residenziale_to_piazza_to_piazza-picc_percorso-carrabile-cavepaesaggio-cava1_-copiapaesaggio-cava_-copiapaesaggio-cava_-2copiamuro_percorso-copia8_-copia

Ola
Sviluppo del disign di strutture, per funzioni e attività pubbliche, compresa l'agricoltura urbana. Lo scopo è quello di utilizzare materiali locali, come la ceramica, per creare strutture modulari e flessibili, che possono essere facilmente montate e smontate dai membri della comunità locale. I moduli possono essere variamente collegati, definendo lo spazio pubblico e la connessione tra Cava del Sole e città. Il senso è quello di offrire uno strumento per sviluppare percorsi produttivi.

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Fedele 
"ODS! La città-scuola della risonanza

Sto sviluppando un gioco di comunità per l'identità della scuola, a partire dalle voci degli Open Talk. A partire da 4 cluster stabili, validi per tutti coloro che portano se stessi dentro la scuola (identità, azioni, mondi culturali e visioni), a 4 codici cromatici,  si genera un patrimonio costruttivo di mattoni.

Ogni protagonista è riconoscibile, ogni mattone ha una coesione interna e relazioni esterne indeterminate. È una specie di domino a 4 rotazioni, con la variabile tempo, per la risonanza, per i destini incrociati fra i discorsi. Per ora ci sono 5 voci su 30 mattoni: Tresoldi, Bubbico, la Scuola Open Source, Iaconesi+Persico, Limosani. Si può andare in altezza. Il gioco è costruzione di una città dai destini incrociati. È un quartiere relazionale. Se uno si mette a giocare, deve motivare gli ancoraggi, rileggendo la sequenza da più strade. Può essere uno strumento di dialogo politico generativo, che ti sollecita con un sistema di interferenze, fra diverse identità, azioni, mondi culturali e visioni."

Le faccePirateriaVolo sugli innestiLa costruzione della risonanza

Luca e Costantino

"La settimana scorsa avevo raccontato l’idea di usare un muro di tufi come fosse un pad midi/controller. Lunedì mattina Costantino, il nostro poeta/ingegnere/musicista si è presentato con un “ho un’ idea!”. Abbiamo lavorato sui tufi, cavandoli, segandoli per sviluppare e testare la sua intuizione. Il primo piccolo esperimento è andato bene, il secondo è stato fallimentare. Ma abbiamo scoperto che potevamo utilizzare il valore di umidità del tufo per controllare il nostro sistema interattivo. Seguendo questa strada abbiamo realizzato il prototipo e lo abbiamo interfacciato con protocollo midi per poter controllare luci/video/etc."

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Marilena e Camilla

"Lo studio dallo spazio per la futura sede della ODS ci ha permesso di riflettere sulle necessità di arredo di questo. A partire dall’esperienza di colonizzazione dell’attuale spazio beta del workshop, ci siamo resi conto che le prime necessità sono state recuperare dei piani di lavoro.  Durante i vari momenti delle giornate, inoltre abbiamo testato l’esigenza di utilizzare flessibilmente gli arredi: lo stesso tavolo doveva essere piano di lavoro, espositivo, ecc.

L’idea del progetto è quella di realizzare un box che contenga degli elementi di arredi, un kit utile per i futuri workshop o per la sede stessa dell’ODS. Questo box deve contenere tutti gli arredi, nel momento in cui non sono utilizzati, questi vengono accumulati e conservati in un box, che può essere facilmente trasportabile.

L’idea di questo box di elementi di arredi, si basa su un concetto di modularità. Il modulo base utilizzato è il concio di tufo con dimensione 25x50x15 cm.

Gli elementi di arredo da progettare, sono quelli fondamentali: sedute, tavoli, librerie, elementi contenitivi, ecc. Il concetto importante è che gli arredi sono aperti e potranno essere facilmente modificati o migliorati da chi li utilizzerà in futuro.

Stiamo lavorando alle dimensioni del box che conterrà tutti, questa potrebbe subire delle variazioni in base alle necessità di progetto.

Inoltre c’è l’intenzione di caratterizzare l’intero progetto con specificità locali, a partire dai materiali, da innesti di lavorazioni artigianali a mano, ecc.

Per la prototipazione del progetto si vuole lavorare con delle aziende locali, stabilendo dei partenariati di collaborazione ed affiancamento per la realizzazione degli stessi."

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Tonio Acito, architetto consulente locale

"Matera grazie al titolo di Capitale Europea della cultura sta sperimentando una cosa eccezionale, cioè ricominciare a parlare di progetti partendo dall’intervista ai cittadini, il tufo che suona… cioè con approccio nuovo multidisciplinare ed europeo.

Stiamo tentando di costruire una cosa che va molto oltre i temi specifici

Con questi lavori il parco delle cave torna a essere la matrice del futuro della città, la grande scommessa è quella di supportare questo gruppo di lavoro per progettare già da ora cosa succede il giorno dopo la conclusione del workshop.

Mi aspettavo qualcosa di innovativo e ho trovato molto di più delle mie aspettative. Concordo che questa esperienza va costruita nella continuità.

oggi ho percepito 3 macrosettori: la ricerca pura, la ricerca sperimentale che ha già un’applicabilità, le linee guida che offrono degli indirizzi per i due temi di progetto."

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Il bilancio del workshop nell'approfondimento di TrmTV

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Marco Petroni, Mondi possibili